ALIPRANDI Camillo

Facoltoso mercante vigevanese, è tradizionalmente indicato come il fondatore dell’Ospedale del SS. Sacramento, il maggiore dei tre ospedali, presenti in Vigevano nel cinquecento, che fu eretto parecchi anni dopo la sua morte nel luogo dove furono poi riuniti i tre nosocomi cittadini e dove ora sorge il palazzo comunale.

Gli altri due erano quelli delle SS. Maria e Marta eretto dal reverendo Pasino de’ Ferrari nell’attuale vicolo del Seminario e quello dell’Immacolata Concezione situato al di fuori della Porta di San Martino nel borgo denominato “Costera o Costiera” (Corso Novara) sorto per opera del nobile Gerolamo del Pozzo e poi della moglie Luchina Bosio.

Il primo atto che è possibile esaminare per quanto riguarda l’Ospedale del SS. Sacramento è il testamento dell’Aliprandi, rogato dal notaio Camillo Toscani il 13 ottobre 1575. L’Ospedale vide la sua realizzazione anche per effetto del lascito della moglie dell’Aliprandi, Caterina de’ Bastici, che con testamento 18 dicembre 1583, lasciava erede la Società del Santissimo Corpo di Gesù Cristo di utilizzare tutti i beni per la realizzazione del desiderio del marito.

Il 23 agosto 1599 il canonico della Cattedrale, Vincenzo Podessio, donava agli agenti della stessa Compagnia del SS. Corpo di Gesù Cristo, un sedime e fabbricati siti in contrada denominata “Pridellata” nella parrocchia di S. Ambrogio, allo scopo di realizzare l’ospedale secondo i desideri di Camillo Aliprandi.

deceduto, probabilmente, nel 1577.